MERCOLEDÌ 21 MAGGIO 2025
17.00 – 19.00
PALAZZO FLORIO, SALA FLORIO, VIA PALLADIO 8, UDINE
Dialogano: prof. Alessio Fornasin, prof. Mario Robiony, prof. Andrea Zannini
L’incontro è promosso dall’Università degli Studi di Udine in collaborazione con l’Ordine Architetti della provincia di Udine
La fine della Seconda Guerra Mondiale è accompagnata, nel mondo delle costruzioni, dal dibattito sulla ricostruzione. Le infrastrutture, gli insediamenti produttivi e i tessuti delle città sono il campo della “nuova” progettazione, già oggetto di studio e confronto, dalla fine degli anni ’20 – tanto nelle pagine delle riviste, che nelle mostre e nelle sedi istituzionali dei concorsi – a definire un panorama costruito di innovazione, in cui le istanze delle recenti tecniche costruttive in cemento armato e acciaio dialogano, in Italia, per tutto il Ventennio, con le restrizioni dell’autarchia, cercata e imposta.
La presenza del Governo Alleato nella Venezia Giulia fino al 1955 rende Udine il centro amministrativo di un territorio vasto, che si estende fino al Veneto – la provincia di Pordenone prenderà vita nel 1968 – e deve necessariamente porsi come referente primo del processo di ricostruzione, a partire dagli interventi di urgenza del Piano Marshall, fino a quelli strutturati del nuovo Governo italiano.
I professionisti della ricostruzione, architetti e ingegneri formatisi, fondamentalmente, nelle scuole milanese, padovana e veneziana, portano in città – al rientro da esperienze di guerra variamente vissute, e, comunque, incisive – le idee “moderne” sull’abitare, idee che, dagli anni ’30, Gio Ponti aveva presentato, ai non esperti, nelle pagine del Corriere della Sera (Molinari e Rostagni, 2011), riprese dalla stampa di settore (Mulazzani, 1997; Ciucci, 2015) e fino ad allora solo in parte declinate in limitati brani di città.
Per l’edilizia residenziale il “condominio” diventa il nuovo modo dell’abitare la città, un addensamento urbano associato alla modernità dei servizi (impianto di riscaldamento, impianti igienico-sanitari, ascensori) in cui, venute meno le restrizioni autarchiche e riavviati i collegamenti ferroviari, è possibile l’utilizzo di materiali da costruzione e di finitura propri delle “grandi” città. Ne derivano architetture di qualità, che occupano i vuoti nei centri storici, subiti o voluti, che testimoniano la preparazione e l’impegno dei progettisti, a precedere la speculazione edilizia diffusa cui, comunque, aprirà la strada, non solo in contesti lontani.
Nel 1965, Giorgio Bocca (Bocca, 1965) parlava di Udine come “la città dei condomino lucenti”, riconoscendo, implicitamente un valore d’immagine a una tipologia edilizia che il sentire collettivo relega a puro guadagno economico.
Tale produzione non trova, ciononostante, a Udine, a oggi, riscontro in studi dedicati, a fronte di una vasta pubblicistica sul tema più generale dello sviluppo urbanistico della città (p.e. Bianco, 2001) e degli studi approfonditi su progettisti di riconosciuto valore (p.e. Reale, 1987; Mangilli, 1988, Cester Toso et al, 1996; Croset, Skansi, 2010; Luppi e Zucconi, 2000), che hanno saputo declinare il tema del “condominio” a un livello comparabile con quello dei maestri milanesi, cui recentemente è stata dato il dovuto rilievo, tanto dal punto di vista della costruzione (Pierini Orsina, Isastia, 2017), che dell’immagine (Torra, 2018-in essere).
Partendo dai risultati di un progetto di ricerca dedicato al tema dei condomini udinesi – selezionato per il finanziamento di un assegno di ricerca con Legge regionale 34/2015, assegnista l’ing. Lorenzo Modena, con la collaborazione del Comune di Udine, referente scientifico il prof. ing. Anna Frangipane, docente di Conservazione e recupero degli edifici al corso di laurea magistrale in Ingegneria civile, Dipartimento Politecnico di Ingegneria e Architettura, Università di Udine – prende avvio un progetto di divulgazione e didattica della costruzione articolato in più momenti: incontri con professionisti e ricercatori, itinerari in città, una mostra dedicata, organizzata su un doppio binario adulto-bambino.
Il progetto “Case alte” a Udine (1946-1976), riprendendo il termine che identifica i condomini nel dibattito cittadino degli anni ’50, vuole avviare un percorso di confronto trasversale che permetta una riflessione costruttiva su questi oggetti edilizi di fatto sconosciuti, ridando voce a committenti, professionisti, imprese e città.
Prima tappa, gli incontri che, con cadenza settimanale, partendo da mercoledì 21 maggio, termineranno martedì 24 giugno, coinvolgendo, in Sala Florio a Palazzo Florio, secondo un format a 3 relatori, ricercatori e professionisti, che cercheranno di dipanare il filo complesso del rapporto tra città storica e “case alte”, tra memorie passate e nuovi spazi identitari dell’abitare, tra speculazione e qualità edilizia, tra pubblicistica e critica, tra tutela e valorizzazione.
BIANCO S., a cura di, 2001. Il percorso urbanistico di Udine città e territorio. Udine: Casamassima Libri.
BOCCA; G., 1965. Da Palermo a Trieste. L’italiano dopo la congiuntura, In “Il Giorno”, 22/06/1965.
BRAMBILLA P., 2014. Il condominio milanese. Serie: Itinerari di architettura milanese. L’architettura moderna come descrizione della città. Milano: Fondazione dell’Ordine degli Architetti P.P.C. della Provincia di Milano.
CESTER TOSO M.A., DAMIANI L., PITTANA M. A., 1996. Mariano Pittana architetto. Udine: Centro culturale “Il Ventaglio delle Muse”
CIUCCI G., 2015. Le riviste di architettura fra il 1945 e il 1965. In «Rassegna di Architettura», 146, 2, pp. 31-45.
CROSET P.A., SKANSI L., 2010. Gino Valle. Milano: Electa architettura.
LUPPI F., ZUCCONI G., a cura di, 2000. Gianni Avon: architetture e progetti, 1947-1997. Venezia: Marsilio.
MANGILLI L., a cura di, 1988. Ermes Midena architetto moderno in Friuli. Udine: Alea
MOLINARI L., ROSTAGNI C., 2011. Gio Ponti e il Corriere della Sera (1930-1963). Milano: Fondazione Corriere della Sera.
MULAZZANI M, 1997. Le riviste di architettura. Costruire con le parole. In:F. DAL CO, a cura di, 1997. Storia dell’Architettura italiana. Il secondo Novecento. Milano: Electa, pp. 430-443.
PIERINI ORSINA S., ISASTIA A., 2017. Case milanesi 1923-1973. Cinquant’anni di architettura residenziale a Milano. Milano: Hoepli.
REALE I., a cura di, 1987. Architettura del novecento in Friuli: Pietro Zanini. Udine: Comune di Udine, Galleria di Arte Moderna.
TORRA, F., 2018-in essere. Condomini milanesi. https://federicotorra.com/Condomini-milanesi
Iscrizioni sul portale servizi cnappc (cod. evento ARUD1129)
Crediti formativi: 2 CFP a fronte della partecipazione all’intero evento.
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